Ricetta personale contro gli uomini Led.

Ieri pomeriggio ho incontrato un’amica che non vedevo da molto tempo. Fabiana, capelli scuri, labbra disegnate, occhi profondi e nasino all’insù mi abbraccia con trasporto, ed io ricambio con gioia. Le chiedo dei suoi, parliamo del fratello Maurizio e, infine, mi parla un po’ di sé.
“Non è un buon periodo”, mi dice aprendo il pacchetto per sfilare una sigaretta.
Avverto subito un’inflessione nella voce.
“Ti ricordi di Enrico?”
Io annuisco. E chi non lo conosce? Enrico è il grande amore di Fabiana. Da sempre. Lui è il suo idolo, la persona per cui Fabiana ha accettato di perdere la cosa più preziosa che ha: il suo tempo. Si rincorrono da anni, come ad una staffetta nevrotica che si avvolge su se stessa, senza fine.
Fabiana lo ha idealizzato. Ha lasciato che l’immagine di Enrico prevaricasse la realtà, con l’unico risultato che la ragazza si è innamorata di una proiezione, dettata dal sentimento.
“Sì – confermo – mi ricordo di lui. State ancora insieme?”
“Ovviamente no. Ha sentito che ero di nuovo sua e, così, si è volatilizzato. Io, tanto per cambiare, resto qui a raccogliere i pezzi della mia anima andata in frantumi”.
“Fino alla prossima volta. Fino al prossimo ritorno…”
Fabiana fuma nervosamente la sigaretta, stretta tra le dita affusolate.
“No, non ritornerà! E gli conviene, perché io non ci sarò”, dice a voce alta.
“Fabiana… – la guardo. – Tu ci sarai, eccome”.
Lei mi osserva alzando un sopracciglio. Fa un ultimo tiro e poi picchietta la sigaretta con una foga che pare voglia ammazzarla, più che spegnerla.
“Come puoi saperlo?”
“Non tarderà. Non appena vedrà la tua felicità riaffiorare in viso, tornerà come un’equazione matematica a distruggere il tuo io. E il problema non è che lo so io. Il problema è che lo sa anche lui!”Ora, vi chiederete come posso io sapere questa cosa con tanta precisione.
Ebbene, vi svelerò un segreto. Io ho frequentato un uomo Led.
Questo termine l’ha inventato Devid, naturalmente, una sera che parlavamo di esperienze passate. Lui dice che questi uomini funzionano a impulso, proprio come un led. Viaggiano su onde emotive on-off non come fosse una patologia, ma un divertimento simile alla giostra dei Calcinculo, su cui, ovviamente, portano anche te.
In pratica, se l’uomo Led ti sente sua, se ha la consapevolezza di possederti, il led si spegne e non gli interessi più, ma nel momento in cui percepisce che ti stai allontanando, torna con precisione chirurgica. Non ti desidera, non ti ama, non vuole la tua felicità. L’uomo Led vuole solo possederti, per la sua collezione privata.
Contro di lui c’è una sola via d’uscita: aprire gli occhi e aderire alla realtà.ISTRUZIONI PER L’USO

Gli uomini Led prendono e lasciano fino allo sfinimento. Passano da grandi promesse – quali “Tu sei la donna della mia vita”, “Come te non ne troverò mai un’altra”, “Tu sei la donna giusta per iniziare il cambiamento” (quest’ultima, soprattutto, è nella top ten) – all’indifferenza totale con la velocità di un Eurostar che vi arriva dritto nelle gengive. Non tengono a voi. Tengono al proprio ego. E, soprattutto, si permettono di farvi perdere tempo come se voi non aveste nient’altro da fare che le loro baby-sitter. Perché, diciamolo. Gli uomini Led, tra le più alte qualità, possiedono anche l’immaturità emotiva e sentimentale e hanno bisogno di una madre, più che di una fidanzata.
Perciò, quando ne incontrate uno, il mio consiglio è di tenetelo a distanza.
Se proprio ve ne innamorate, allora c’è un solo antidoto per smascherarlo il prima possibile: guardate ai fatti. Perché gli uomini Led sono dei veri maestri nell’arte della parola, ma a fatti crollano come un flan di asparagi una volta tolto dal forno. Non sono in grado di mantenere la parola data, se non davanti ad una paura o ad una costrizione dall’esterno, e soprattutto vi tengono attaccati a loro solo grazie ad una proiezione, all’idea che voi vi siete fatte di loro.
Ciò che voi avete in testa è un’astrazione, un’idealizzazione.
Ciò che avete nella realtà è un uomo incapace di essere sincero in amore, che parla a sproposito e solo ed esclusivamente al fine di appagare il suo ego.

La domanda che ci si fa quando si aprono gli occhi è la seguente: “Come è possibile che io non mi sia accorta di nulla? Com’è possibile che io sia stata così cieca, mentre la realtà mi mostrava altre cose?”.
Tranquille. È capitato anche a me.

Ma credetemi, è meraviglioso il senso di libertà che si respira quando tutto finisce. Voi rinascete, il vostro spirito si è allenato a “danzare sotto la pioggia” e sarete pronte, consapevolmente, ad una nuova storia d’amore. Di quelle vere. Di quelle così belle da togliere il fiato. Perché quando voi riuscite ad aprire gli occhi, quando riuscite a scostare l’immagine di cartone di questo tipo d’uomo, vi ritrovate davanti allo specchio un’immagine bellissima: la vostra. Un’immagine piena di vita, energia e voglia di ricominciare. Pronte per vivere, finalmente, accanto ad un uomo, abbandonando gli ologrammi.

 

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