#fallodate: cosa NON dire a chi lavora per voi!

Che siate donne oppure uomini non fa differenza. Questo è un argomento che riguarda tutti.
Io non so voi ma, personalmente, non ne posso più di chi non ha rispetto del lavoro altrui, soprattutto quando a svolgerlo è un professionista.
La tendenza è sempre più quella di mortificare il lavoratore, trattarlo come se non stesse vendendo un servizio costato anni di fatica e di formazione, pensare che in fondo, se c’è un costo, qualcuno vi sta fregando.

Partiamo dalla base: nessuno regala nulla, ed è giusto che il proprio lavoro venga riconosciuto moralmente ed economicamente.
Se qualcuno pronuncia frasi come “se ti faccio lavorare, ti faccio un favore”, allontanatevene nel minor tempo possibile.

Nello specifico, per onorare il lavoro (di chi è serio, ovviamente) ci sono cinque frasi che farebbero bene a scomparire dalla faccia della terra:

Non ho budget – Dunque fammi capire. Sono un professionista. Mi hai chiamato, hai bisogno della mia capacità, e soprattutto MI CHIEDI DEL TEMPO sapendo già di non potermi pagare? E per quale motivo dovrei farlo gratis? Chi non vi paga, mortifica il vostro io e la vostra professionalità. Chi pensa di poter accedere alle vostre capacità senza un giusto riconoscimento, vi sta dicendo che il vostro lavoro non vale nulla, tanto da meritare di non essere pagato.
Nessuno che professi onestamente la propria attività, sia quella di giornalista, di elettrauto, di estetista o pittore, merita questo. Semplicemente, fatevi pagare. Ve lo meritate!

Non ti pago, ma puoi mettere la tua esperienza nel curriculum – A questa frase dovrebbe seguire un bel #fottiti. Cosa credete, che chi vedrà nel curriculum l’esperienza in grandi case editrici farà differenze tra voi e uno stagista gratuito, pronto a farsi avanti?
“Si, però faccio esperienza” mi rispondono i giovani d’oggi. Oh, SVEGLIA! Non vi fanno un favore tenendovi in ufficio. Se pensate di essere in gamba, sapete da voi che l’azienda, dal vostro lavoro, ne trarrà profitto!

Io pago, io comando – Pagare un professionista, non significa aver acquistato un burattino a cui dire ogni cosa e avanzare ogni pretesa, spesso diventando maleducati. Il denaro non compra la dignità, nè la personalità. Se pensate che pagando voi possiate poi comandare a bacchetta le persone, beh vi siete sbagliati. E di grosso. Io pago significa, io acquisto la tua professionalità, le tue dritte, la tua creatività, la tua competenza. Ma non potete sostituirvi al professionista. Perchè allora, fatelo voi! Se siete più bravi di chi pagate, tanto da dover indirizzare ogni minimo passo, pur non essendo del campo, allora arrangiatevi. Nessuno di noi vi fermerà dal faidate. Ma poi non lamentatevi del risultato.

Con quella macchina fotografica lì, riesco a fotografare bene anch’io – Questo è un discorso che vale per i fotografi, ma anche per i webmaster, per i grafici e per molti altri professionisti. Dire che è la macchina fotografica a rendere belle le foto, o un programma in internet a trasformare i siti in capolavori, è un discorso da perfetti presuntuosi che ignorano tutto ciò che sta dietro ad un lavoro che ha delle grandi responsabilità. Siete liberissimi di far fotografare il vostro matrimonio agli amici, ci mancherebbe. Ma non è l’attrezzatura fotografica che rende una persona un fotografo, come non sarà la borsetta dei trucchi a rendervi make-up artist, o pentole prestigiose a rendervi chef. Se non avete acquisito le proprietà del mezzo, se non sapete come gestire le problematiche, avrete delle grosse difficoltà. Ecco perchè è bene affidarsi ad uno che queste cose le fa di lavoro. Perchè il prezzo che potreste pagare, come un trucco mal riuscito per un evento importante, è molto più alto di quello che avreste speso se vi foste affidati a chi è competente.

Cosa ci vuole? – Ci vuole tempo, capacità, dedizione e anche un talento che, a volte, ci viene dato in natura.
Ci vuole il buon senso di parlare con educazione, senza risultare boriosi quando si contatta un professionista.
Ci vuole la capacità di pensare che ci sono dei limiti e che chi è lì con te, in quel momento, sta investendo tempo e risorse in ciò che sarà la tua richiesta. Ecco cosa ci vuole. Perchè chi pensa che per fare un sito internet bastino cinque minuti, non solo non ha idea di cosa sia un sito internet, ma sfocia in una presunzione fastidiosa. I professionisti SERI, tutti coloro cioè che amano il proprio lavoro ed ad esso dedicano energie e risorse, non meritano di essere trattati come pezze da piedi, nè di vedersi qualcuno davanti con il naso arricciato per la troppa presunzione del “io lo so fare meglio!”

Photo: Devid Rotasperti

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